ACQUA INQUINATA A VICENZA, GRAVE AFFERMARE CHE È “IMPOSSIBILE DIRE DA QUANTO TEMPO”.

10.12.2013 12:25
 

 

Preoccupante la dichiarazione di Altissimo (direttore del centro Arpav, idrico di Novoledo – Vicenza) apparsa sui quotidiani, riguardante il fatto che né “Acque Vicentine”, né i precedenti gestori dell'acquedotto, non si siano posti il problema di analizzare l'acqua che beviamo, ciò che avrebbero dovuto fare periodicamente per legge e se qualcuno impugnasse l'inefficienza si potrebbe incorrere in un reato penale. E pensare che i sindaci hanno sempre dichiarato che l'acqua dei nostri comuni è buona, ora ce ne accorgiamo quanto buona. I sindaci devono intervenire immediatamente affinché la salute dei cittadini sia salvaguardata. Affermare che il cloruro di venile presente nell'acqua, non è infondo, così tossico, poiché pur superando i parametri di legge, 0,5 microgrammi per litro, è presente in minime quantità è da incoscienti. Saranno anche piccole quantità, ma quell'acqua il cittadino l'ha bevuta per più di dieci anni, l'ha usata per cucinare, per la sua pulizia, per annaffiare l'orto e via dicendo, e quindi, è entrata a contato del suo organismo, sommandosi giorno dopo giorno, superando così la soglia di tolleranza del suo organismo; il pericolo di cancerogenicità dovuto al suo assorbimento, è quindi, non del tutto fuori luogo. Si chiede ad “Acque Vicentine” di attivarsi per fare un'attenta e scrupolosa analisi su tutta la rete idrica di sua competenza, al fine di assicurare la salute dei cittadini. Non vorremmo domani, venir di nuovo, a conoscenza che un altro cittadino, facendo analizzare la sua acqua all'ARPAV, scoprisse che questa non è potabile. Non vorremmo dover organizzarci come cittadini, a fare a nostre spese, le analisi per salvaguardare la nostra salute. La salute dei cittadini è un bene comune e va salvaguardata.

Irene Rui – segretaria del Cicolo “Carlo Giuliani” di Rifondazione Comunista, Vicenza nordest