Il 23 Novembre contro la violenza sulle donne, Prc: drappi rossi sui balconi di Vicenza

05.11.2013 18:32

Irene Rui, Forum delle Donne di Rifondazione Comunista di Vicenza - Apprendiamo dai media, che alcune associazioni femminili vicentine, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lanciano una marcia silenziosa per il 23 novembre 2013 con partenza da Campo Marzo. Noi del Forum delle Donne di Rifondazione Comunista di Vicenza, non solo aderiamo a questa iniziativa, come alle altre che verranno proposte, ma lanciamo l'idea che tutte le donne e uomini, il 23 e il 25 novembre appendano ai cappotti un fiore rosso e che tutti i balconi di Vicenza abbiano un drappo rosso, come simbolo contro la violenza sulle donne. Le nostre proposte sono fatte nella consapevolezza, che non tutti potranno partecipare, pur volendo, alla marcia silenziosa. Siamo consapevoli del crescente numero delle violenze, sia domestiche, sia sociali, a cui le donne sono costrette subire con conseguenze, molte volte, drammatiche sia per la persona, sia per la famiglia. Una violenza che è perpetuata quotidianamente da mariti o ex mariti, da fidanzati o ex fidanzati, da compagni o ex compagni, da padri, madri e fratelli, ma anche dai datori di lavoro. Siamo consapevoli che nessuna norma oggi in Italia è in grado di incidere in modo sostanziale e adeguato, se non in forma repressiva e talvolta vittimizzando la stessa donna, togliendole il diritto di autodeterminazione e considerandola un soggetto debole, con regole che possono essere per molte un boomerang alla loro sicurezza. Regole tal volta poste per legge dello Stato o dalla polizia urbana, che tendono ad essere lesive sulla sicurezza della donna stessa, sia essa in famiglia, sia essa nell'espletamento del proprio lavoro o per strada. Ci si trova nella situazione, malgrado le promesse di finanziamenti per la continuità dei Centri anti violenza, unici strumenti oggi indispensabili per contrastare tale crescente fenomeno, che molte realtà anche nel Veneto, sono costrette a chiudere o hanno chiuso l'attività. Ognuna, ognuno, di noi si deve impegnare affinché non siano più varate norme capestro e che mettano in gioco la vita di una persona, ognuna, ognuno, di noi non deve voltare il viso dall'altra parte e deve avere il coraggio di denunciare le violenze che vede per strada, o che vive nel vicinato. Ognuna di noi deve aiutare ed essere vicino a chi subisce una violenza e deve unire le forze per far sentire, sensibilizzare i governi ad investire nel sociale, nell'istruzione e sui centri anti violenza. Sprecare meno soldi per strumenti di morti e utilizzare quelle finanze per il sociale, per la scuola e combattere il degrado economico si impone nelle famiglie. Altrimenti la marcia del 23 e la giornata del 25 novembre rimangono il solito evento folkloristico e poi tutto torna come prima.