LAMPEDUSA, TRAGEDIA SENZA FINE. STOP ALLA BOSSI-FINI, SI AD UN CORRIDOIO UMANITARIO E AL DIRITTO D'ASILO EUROPEO

04.10.2013 14:01

 

Sono più di 90 i morti recuperati a largo di Lampedusa. Il numero delle vittime continua a crescere di minuto in minuto. L’indifferenza delle istituzioni a livello nazionale è assordante bisogna fare subito qualcosa, non è tollerabile stare a guardare mentre così tante persone muoiono. Serve una risposta politica immediata a questo dramma. Chiediamo, e per questo abbiamo aderito all'appello di Meltingpot, l'apertura di un canale umanitario, per il diritto d'asilo europeo, ed evitare che i migranti finiscano nelle mani di trafficanti senza scrupoli, in modo che le persone possano scegliere in quale Paese andare. Basta stragi come quella di ieri a Lampedusa. Stop con la Bossi-Fini, stop con le politiche discriminatorie che sono alla base di queste tragedie, stop al Pacchetto Sicurezza, i lager libici devono essere chiusi così come quelli italiani (i CPT). Va tutto il nostro cordoglio per le vittime di quest’ennesimo episodio: è uno sterminio che non ha nulla a che vedere con un Paese “civile”. Vergognosa, poi, di fronte a tante vittime innocenti, la difesa della Bossi-Fini da parte del suo fautore. La Lega anche davanti ai morti, continua a sostenere con Bossi, la sua legge sull’immigrazione, che ha contribuito non poco a trasformare il Mediterraneo in un cimitero. Per gestire in modo sensato l’immigrazione economica prodotta da guerre e dal potentato finanziario economico, serve flessibilità e capacità di governo. Tutto il contrario della legge Bossi-Fini e delle campagne razziste della Lega. La difesa da parte del ministro Alfano della vigente normativa in materia di immigrazione è un chiaro segno di malafede. È del tutto evidente che la Bossi – Fini e il reato di clandestinità, inserito nel pacchetto sicurezza, sono alla base di una strage come quella di Lampedusa. L’aver trasformato il tema dell’immigrazione in pura questione di ordine pubblico, al di fuori di qualsiasi gestione politica e umanitaria, è la grande responsabilità delle destre italiane che hanno costruito una parte delle proprie fortune elettorali sulle spalle dei migranti. Per questo parteciperemmo oggi ai sit-in organizzati nelle piazze di Vicenza.

 

Irene Rui, responsabile politiche migratorie di Rifondazione Comunista di Vicenza