PERCHÈ LA “R” DEL COTOROSSI VA RICOLLOCATA SULLA SUA CIMINIERA

01.11.2013 13:42

 

Si è fatto sparire qualche anno fa l'archivio e ora anche la R del CotoRossi; così chi collegherà il tanto discusso e mal digerito “Nuovo Borgo Berga” con il passato di Vicenza? Sia come Rifondazione Comunista sia, come studiosa di archeologia industriale, dico che quella R va ricollocata, naturalmente in sicurezza, su quella ciminiera semi-nascosta, in quanto testimonianza di un passato non poi così lontano, della rivoluzione industriale di Vicenza dell'800 e '900. E' inverosimile la storiella che andava rimossa, poiché pericolante, bastava fissarla e non lo era più. Ma evidentemente le polemiche a seguito delle irregolarità urbanistiche del nuovo polo commerciale e direzionale, hanno fatto sì che diventasse pericolosa e imbarazzante, eppure la Sovrintendenza aveva posto un vincolo proprio su quella ciminiera e la sua R, una ciminiera che senza quella R, perde significato e magari diventa essa stessa pericolante. Quella R, rappresenta la storia di Vicenza e di Borgo Berga: la trasformazione urbanistica del Borgo, di Vicenza – pensiamo solo alla trasformazione idraulica dell'area a metà '800 – la storia sociale, industriale ed operaia di una Vicenza agricola che aveva bisogno di sfamare le proprie campagne ad est, tanto da offrire un contributo per chi vi avrebbe stanziato in quell'area una fabbrica che impiegasse almeno 600 addetti. Quella R, rappresenta l'inizio della politica industriale di Vicenza, ma anche di quella delle dismissioni di Prodi. Un simbolo ricco di significati per i cittadini di Vicenza, non solo per il percorso industriale, ma anche per quello sportivo – ricordiamo la squadra di calcio del “Lanerossi” – e per quello del secondo conflitto mondiale. La CotoRossi, che risorge dal bombardamento degli alleati, ha visto trucidare i dieci martiri per opera della giustizia tedesca, saltare il Ponte dei Marmi per opera dei partigiani, morire i suoi operai sotto le incursioni aeree, e nascervi la resistenza nelle tante operaie che vi lavoravano. Quella R ricca di significati va ricollocata, per far ricordare ai prosperi che cosa ha rappresentato per Vicenza e Borgo Berga quell'area, ove oggi sorge per ironia della sorte la giustizia italiana e dove in virtù della costruzione di questo manufatto si è voluto dismettere un'industria e attuare una speculazione edilizia, e speculare sulla sicurezza idraulica di Vicenza.

 

Irene Rui – per il Circolo “Carlo Giuliani” di Rifondazione Comunista – Vicenza nordest