Riflessioni del dopo voto: Variati è il sindaco di una sola parte di Vicenza
Irene Rui - Il risultato delle amministrative non è stato dei migliori, ma noi non molleremo. E' necessario innanzitutto riflettere su due dati che saltano all'occhio. Il primo è l'astensionismo. E' vero che Variati ha sbancato il tavolo, però 40 cittadini su cento non hanno votato, non è un numero da poco, anche perché significa che il sindaco ha ricevuto la maggioranza solo da 43 cittadini su cento e quindi, non della maggioranza degli elettori. Insomma è stato eletto solo da una parte dei vicentini e questa cosa fa pensare. Il rom rosso - come si definisce in uno dei suoi blog - punta poi la lente sulla prossima composizione del consigli comunale. “Se le percentuali sono confermate, non ci sarà una vera opposizione. Variati dovrà crearsi un'opposizione da solo e di facciata, per animare il Consiglio Comunale. La gente è sfiduciata cerca qualcosa che dia certezza e purtroppo noi, pur essendo rimasti coerenti e precisi non abbiamo saputo catturare questo malcontento. In Consiglio Comunale, con difficoltà, dopo un riconteggio, è entrata la Valentina Dovigo, in quota SeL, la quale rappresenta il mondo ambientalista e culturale, ma né in questi anni, né durante la campagna elettorale, non ha dato voce al sociale, eppure a Vicenza la depressione economica si allarga, ci sono sempre più famiglie che non hanno soldi e lavoro, e a cui avremmo dato volentieri la voce, difendendoli”.
Ringraziamo, quei pochi cittadini che hanno creduto in noi. Persa la tappa, la corsa continua: “Vuol dire che faremo opposizione nelle strade e nelle piazze, coerenti, con umiltà. Prima o poi i vicentini capiranno se avevamo ragione noi o Variati”.