SOSPETTI SU CAVA DI SAN GIORGIO - BASSO VICENTINO
Comitato Vicentino No Ecomafie - Ci appare al quanto sospetta l'approvazione del progetto di escavazione di Monte San Giorgio nel basso vicentino, poiché non rispetta né il nuovo piano regionale sulle cave che prevede un drastico ridimensionamento delle attività estrattive; né la tutela ambientale e paesaggistica, in una realtà idro-grafica, geografica e flora-faunistica, molto importante per l'equilibrio ambientale di Vicenza e Padova già fortemente compromesso da altre cave e dalla A31 sud; e nemmeno del sito archeologico ivi presente. Ci è sospetta infatti, anche sul come la Sovraintendenza ai beni ambientali e paesaggistici, abbia dato un nuovo parere favorevole, contraddittorio al precedente negativo dove vi erano molti vincoli importanti. A quanto sembra i siti archeologici, il paesaggio, l'ambiente, il microclima e l'acqua non sono più così importanti. D'altronde non sarebbe la prima volta che accade un dietrofront, basti pensare alla Valdastico Sud, al Dal Molin (si intende base americana) e il nuovo Borgo Berga. Ci sono troppe incongruenze nell'affaire cave e nel progetto, a partire dal fatto che per il basso vicentino la Regione ha deciso di gestirlo direttamente. Al di là che il basso vicentino ha già dato molto ai cavatori, e ora non può più dare, è altresì sospetto e ridicolo, se come dice Formaggio, la scelta di escavare Monte San Giorgio invece che Monte Covolo ricade sul fatto di preservare la pista da Cross, pista che disturba comunque l'equilibrio ambientale della zona, e quindi si è scelto il male minore. Il male minore è quello di non scavare più nel Basso Vicentino. Basta cave.